Sic et simpliciter

Indonesia Bambini saltano in mare vicino alla spiaggia di SusupuÉ qualche giorno che guadagno la gloria del mare e la calma relativa di un frangiflutti “ un po’ più in là “ rispetto alla confusione delle camminatrici acquatiche con vene varicose, bambini vocianti e giocanti, ragazzi pallonanti  e tutto l’ambaradam che costituisce la varietà di genere estivo e balneare. E ieri, mentre stazionavo spiaggiata colà come una foca monaca – non dico sirenetta perché potrebbe non essere adatto, come epiteto, poiché non ci siamo più né come taglia, né come età – allora dicevo buttata sullo scoglio, piedi in acqua corpo al sole, ecco arrivare due fanciulline loro sì sirenette e pescioline. Insomma le due, con poca grazia devo dire, tentavano di guadagnare uno scoglio qualsiasi – fine frangiflutti – per provare a tuffarsi in acqua senza molto danno. La più risoluta tentava l’altra con un, Prova di qui! un’operazione che mi stava costando un’ansia incredibile perché già le vedevo entrambe spiaccicate giù di sotto su scogli sommersi e puntuti. Sicché le ho messe sull’avviso e ho detto loro, facendo la parte dell’impicciona sicuramente, quale fosse la posizione più corretta, lo scoglio meno pericoloso. Hanno per fortuna seguito il mio consiglio e si sono tuffate, di pancia ma non fa niente. Più volte hanno ripetuto l’operazione poi stanche sono andate via. Senza salutare, ma non mi aspettavo le lodi! Stamattina stessa cosa, io mi adagio sullo scoglio e dopo poco le vedo arrivare a nuoto. Stavolta seguite da una banda di ragazzi, miscuglio di età e taglie. Tutti all’arrembaggio dello scoglio che la risoluta di ieri indicava loro per tuffarsi facilmente in acqua. Arrivato quello pari d’età la risoluta lo ha amabilmente apostrofato con un, É qui che devi tuffarti, ri@@hione! E lo stesso in vena di scambio di amorosa cortesia una volta in acqua le ha risposto, Adesso tuffati tu, tr@ia! Proprio così. Che sia una nuova forma di corteggiamento estivo? L’amore balneare 2.0 dell’estate 2015? Confortatemi con testimonianze di ordinaria e banale gioventù, please.

4 risposte a "Sic et simpliciter"

  1. lois 9 luglio 2015 / 20:37

    Cara Mizaar io ti consiglio di comprare due tappi per le orecchie in farmacia..e gli occhialini copri occhi! “Senti a me” conviene 😀
    Buon sole

    • mizaar 10 luglio 2015 / 20:53

      lois, mi basta andare ancora più in là per essere in una calma abitata solo dai gabbiani, per mia fortuna! grazie del consiglio, comunque 🙂

  2. popof1955 10 luglio 2015 / 09:19

    Ogni tanto mi capita di stare attento nell’ascoltare le parole delle canzoni, prova anche tu, ti consiglio J-Ax (ex/o Art. 31), ecco quei ragazzi usano quel linguaggio infarcito di puerile machismo.
    Buona continuazione di vacanze 🙂

    • mizaar 10 luglio 2015 / 20:51

      sì paolo, posso capire un accidenti di rapper italiota grande e grosso, ma questi grasso che cola se arrivano a tredici anni. già immagino la scena: se lui apostrofa in questa maniera una “ femmina “a tredici anni, a trent’anni che fa, l’ammazza di botte, la stupra? boh..

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