La vita intima

Particolare della copertina del libro “ La vita intima “ di Niccolò Ammaniti- foto web


Prendete una ingenua anaffettiva e pure ignorante ma ricca, prendete personaggi da “ generone romano “, prendete il “ Potere “ descritto nelle sue sfaccettature più becere, prendete personaggi minori che non si sa bene per quale oscura ragione continuano ad adorare l’ anaffettiva ingenua, turbinate in maniera costante e adeguata e otterrete, quasi d’incanto, l’ultimo romanzo di Niccolò Ammaniti, quella “ Vita intima “ che sbandierata nel titolo non riconduce ad una reale intimità, visto che l’algida e sprovveduta protagonista non ha una vita intima, in considerazione del fatto che la SUA vita intima, è alla mercè di chiunque intorno a lei. Un titolo da virgolettare? Non sappiamo. Fatto sta che il buon Ammaniti – del quale avevo letto “ Io non ho paura “ tanto tanto tempo fa e poi null’altro – ha dalla sua parte una scrittura buona, a tratti ironica, in certe parti francamente porno soft. Tutta questa “ sapienza “, questo “ mestiere “ si fa leggere facilmente e continui a leggere, non per inerzia, ma per capire fin dove l’ingenua protagonista smette i panni consueti e diventa l’eroina di se stessa, affermando una realtà diversa da quella vissuta finora. Un libro da comprare? Sì, se vi intrigano i retroscena della politica nostrana, anche perché, a lume di naso, il romanzo si presta con facilità a diventare un film – con Nicole Kidman come protagonista… forse no, considerando la vetustà della citata. Un ultimo consiglio, evitate come la peste le presentazioni del libro in presenza dell’autore, spoilera che è una bellezza! 😄

4 risposte a "La vita intima"

  1. gaberricci 31 gennaio 2023 / 12:03

    Boh. Onestamente rimpiango l’Ammaniti, forse ingenuo ma “trasparente”, del periodo pulp. Questi drammoni “molto italiani” (cit. Stannis) mi sembrano un po’ fini a se stessi.

    • mizaar 31 gennaio 2023 / 15:48

      Sicuramente non mi sarebbe venuto in mente di comprarlo e leggerlo se non fosse stato un regalo… hai detto bene una specie di drammone italiano – e neanche più di tanto, c’è anche una certa vis comica in certe descrizioni e/o situazioni.

      • gaberricci 31 gennaio 2023 / 16:41

        Sì, scusami il commento forse è stato un pochino irruento. Però mi sembra che il genere dei romanzieri italiani “di grido” sia quello.

      • mizaar 31 gennaio 2023 / 17:15

        Certo che i romanzieri “ di grido “ italiani non è che vivano una stagione felice… continuo a preferire di gran lunga gli americani….

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