C’è vecchi e vecchi

 
Se da una parte abbiamo lo squallido spettacolo di uno che si fa chiamare papi, dall’altra abbiamo il piacere di vedere un Padre della musica americana di protesta, un idealista della canzone folk, festeggiare con gli amici e gli estimatori i suoi novant’anni, ieri, al Madison Square Garden di New York.
Lunga vita al signor Pete Seeger, mostro sacro e grande comunicatore di ideali.
( Quello che il buon Guccini afferma " non ho mai detto che a canzoni si fan rivoluzioni, si possa far poesia ", non è vero nel caso di Pete Seeger e del suo sodale Woody Guthrie, altro Padre della musica americana. Sulla chitarra di Woody c’era scritto: " «Questa è un’ arma per ammazzare i fascisti ". E’ vero, ne uccide più la lingua – e la musica – che la  spada )
 
Where Have All The Flowers Gone?
Dove sono finiti i fiori,
nello scorrer del tempo,
Dove sono finiti i fiori
tanto tempo fa?
Dove sono finiti i fiori?
Li han presi tutti le ragazze!
E quando impareranno, allora,
Quando impareranno?

Dove sono finite le ragazze,
nello scorrer del tempo,
Dove sono finite le ragazze
tanto tempo fa?
Dove sono finite le ragazze?
Le han prese tutte i ragazzi!
E quando impareranno, allora,
Quando impareranno?

Dove sono finiti i ragazzi,
nello scorrer del tempo,
Dove sono finiti i ragazzi,
tanto tempo fa?
Dove sono finiti i ragazzi?
Tutti quanti sono soldati!
E quando impareranno, allora,
Quando impareranno?

E dove sono finiti i soldati,
nello scorrer del tempo,
Dove sono finiti i soldati,
tanto tempo fa?
Dove sono finiti i soldati?
Tutti quanti dentro alle tombe!
E quando impareranno, allora,
Quando impareranno?

E dove sono finite le tombe,
nello scorrer del tempo,
Dove sono finite le tombe,
tanto tempo fa?
Dove sono finite le tombe?
Sono ridiventate fiori!
E quando impareranno, allora,
Quando impareranno?

Dove sono finiti i fiori,
nello scorrer del tempo,
Dove sono finiti i fiori
tanto tempo fa?
Dove sono finiti i fiori?
Li han presi tutti le ragazze!
E quando impareranno, allora,
Quando impareranno?

 

Icone rock

Faccio il paio con Michele e ricordo i Led Zeppelin anch’io.
Con quella musica siamo venuti su come siamo. Con quei brani che a volte rasentavano la sinfonia, per lunghezza e per completezza, abbiamo passato interi pomeriggi ad arzigogolarci su, a far discussioni su come fosse interessante quel certo giro di basso, su quanta poesia ci fosse nelle canzoni o quale fosse l’effettivo messaggio politico.
Avevamo il vinile e l’ascoltavamo alla radio, la musica che ci girava intorno, durante quelle trasmissioni dalle prime radio libere oppure sulla  " radio di stato " in orari assurdi.
Passava per la radio di Pop off, il programma di Paolo Giaccio condotto da Massarini, Fiorella Gentili – Matilda rock, come ti rimpiangiamo! – e Bertoncelli – sì, proprio quello de " L’avvelenata " di Guccini ! – insomma tutta questa bella gente, ragazzi come noi, erano il veicolo di formazione delle nostre coscienze musicali.
Sono stati anni incredibilmente fecondi, pieni di fermenti, di una vitalità travolgente.
Non siamo stati al concerto di Londra, ma possiamo immaginare l’atmosfera, vero Micmonta? 
Però, gli Zeppelin li ho visti anch’io. Un quarto di Zeppelin, il bassista John Paul Jones, l’estate scorsa. Un simpatico vecchiettino piuttosto alticcio che suonava con un altro strano tipo delle canzoni che neppure gli " Amazing Blondel " dell’epoca avrebbero suonato.
Mi viene in mente che qualcuno potrebbe definire simpatica vecchiettina anche la sottoscritta…