Liebe liebe liebster award

liebster-award1E’ tanto che non mi vedevo alle prese con una nomineiscion bloggarola. Nei primi anni di costruzione di questo blog, di tanto in tanto, ci siamo incensati con vari titoli spesso di serie z, in considerazione del nostro status di blogger di WLS, ma adesso… adesso non è cambiato granché! 😀 Il buon Edoardo, eccentrico Gallumbitico ha pensato bene di appellarsi alla regola del passaggio di testimone e mi ha ” regalato ” oltre che un premio per il miglior blog sottovisualizzato, anche una serie generosa di adempimenti – e grazie, eh!  Le regole erano e rimangono le stesse di sempre:

  • Ringraziare – doveroso, sono d’obbligo parole gentili –  e re/linkare il blogger e il blog di chi presenta la candidatura
  • Rispondere alle 10 domande poste da chi nomina – e vabbe’ la parte più rognosa!
  • Nominare altri blog con pochi followers, ma di stesura quotidiana come le uova delle galline
  • Proporre ai premiati 10 domande – si confida nel concetto di comune senso del pudore!
  • Comunicare la nomina ai poveretti… ehm, premiati di turno!

Rispondo alla prima batteria delle domande poste da Edoardo, perché poi anche la nipotA Acidella ha pensato bene di infierire con un altro terzo grado!

  1. Perché un blog? Perché no?
  2. Qual è la tua più citata fonte d’aforisimi? [de gustibus a parte, spero non sia Vasco] Cito aforismi? Non me ne sono resa accorta!
  3. Qual è l’ultimo fumetto che avresti voluto comprare, ma hai mancato? L’ultimo Rat Man – non riesco più a trovarne, in giro.
  4. Chi ti credi di essere? Quella che sono. A questa età è difficile che possa sbagliarmi ancora!
  5. Qual è un film che hai guardato in streaming perché non volevi far avere un centesimo ai produttori nonostante tu fossi assolutamente curioso/a di vederlo? Non guardo film in streaming, vado al cinema.
  6. Uomini & donne, luoghi comuni: quale di questi trovi più fondato? Gli uomini amano le bionde, ma sposano le brune! ( ops, sono incappata nella citazione! )
  7. Un articolo uscito su Le Scienza (febbraio 2014) sostiene – sintesi corta e rozza – che tutti noi incorporiamo il sapere di internet come se fosse una nostra capacità e che quelli che lo usano più spesso hanno una stima più alta della propria intelligenza. Avresti mai sospettato una cosa del genere? Come avrei potuto sospettare? Adesso che so, eviterò Internet come la peste!
  8. Ti sei mai vergognosamente accorto/a di possedere un certo atteggiamento/comportamento che ti fa passare per snob? Qual è? Guardare il nulla al cospetto di un idiota.
  9. Scrivono meglio e con più proprietà gli scrittori, i giornalisti, gli editor o i divulgatori scientifici? Motiva la tua risposta, se riesci con una piccola classifica. Scrivo meglio io e non c’è storia!
  10. Non pensi che nelle nostre vite ci debbano essere più banjo e nozioni scientifico/metodologiche? Più banjo, più bric a brac, più pinzillacchere, più putipù…

Invece queste sono le domande della nipotA – Pippi, però non mi hai nominata e rispondo solo perché lo so che sei curiosa! 😀

  1. Perché hai aperto un blog? Eddai guarda su!
  2.  La cosa più strana che ti è capitata con il blog. Il copiaggio estremo di alcune parti di questo blog da parte di altri presunti blogger. Vale come cosa strana?
  3. Quale scrittore/scrittrice inviteresti a cena? Bella bella domanda. Dei non viventi naturalmente la nume tutelare di questo blog, la signora Woolf; in qualche altra occasione Nanda Pivano, Cesare, la caustica Oriana il beat Ginsberg, oltre una manciata di americani. Dei viventi Philip Roth, in assoluto, prima che soccomba!
  4. In quale libro vorresti vivere? A Macondo, che domande!
  5. E-book o carta? Entrambi. Gli ebook per le cose disimpegnate.
  6. Cosa canti sotto la doccia? Cosa non canto, sotto la doccia! Penso alle canzoni e le canto a mente
  7. Che cosa hai sognato la scorsa notte? (Se non hai sognato, raccontami almeno un sogno che ti è rimasto impresso!) Tu ti vuoi malissimo, nipotA! Non solo sogno, ma i miei sogni sono veri e propri film, lunghissimi da raccontare. Questa domanda merita un approfondimento.
  8. Twitter o Facebook? FB perché mi dispiace lasciarlo da solo!
  9. Diventare invisibile con il mantello di Harry Potter, ritornare al futuro con la DeLorean o volare con una S sul petto e le mutande sopra la calzamaglia? Superwoman, nel blu dipinto di blu!
  10. Il particolare che nessuno nota mai e tu sì. Le scarpe sporche. Il 90 % delle persone ha le scarpe sporche.

I miei nominati – e non so se hanno frequentazioni assidue, ma mi piacciono e tanto basta, mi pare:

 

  1. In fondo al cuore animo gentile e pieno di interessi
  2.  Alcuni aneddoti dal mio futuro sir Robert, tipico abitante delle brume del nord
  3. Arti e bagagli – come lui stesso asserisce L’arte è cultura, ma la cultura non è solo arte… è cultura cultura cultura – dico io! 
  4. Profumo di donna – e non fatevi strane idee, è un blog serissimo!
  5. Metro – una nerd in carriera

Le domandine per i miei citati, nonché per la nipotA, Rocco il nervoso, Edoardo e Scaglia – questi ultimi sono obbligatissimi a fornire risposte esaurienti – sono:

  1. Perché, perché, la domenica mi lasci sempre sola?
  2. Perché ‘ndringhete, ‘ndringhete, ‘ndrà?
  3. Perché il cielo è blu e tu non sei più tu?
  4. Perché l’insostenibile leggerezza dell’essere?
  5. Perché solo nero o bianco? E il grigio? E le mezze misure? E le quattro stagioni?
  6. Perché rispondi alle mie idiozie?

E basta così, ho pietà di me stessa!

Datemi un cervello! ( così ebbe a dire il dottor Frankenstein )

taenzerin Poco fa mi sono ” concessa ” un giochino ” intelligente ” per vedere in che modo e perché il mio cervello mi fa dire e fare certe cose. Ne è venuto fuori che uso i due emisferi in ugual misura. E non so se la cosa mi piace. Insomma cercherò di accontentarmi e di sperare che funzioni ancora per qualche tempo, però ( e continuo a veder girare la ballerina sempre nello stesso verso, mentre, stando al test, altri la vedono girare in senso contrario… boh! )

L’importante è partecipare

Un sistema basato su un intreccio di relazioni umane che mira ad evidenziare le capacità fisiche e mentali di coloro che prendono parte a quel sistema, un sistema così, proprio perchè composto da persone, donne e uomini, tende a cannibalizzare se stesso e ad involvere in qualcosa che poco ha a che vedere con le donne e con gli uomini. Alle Olimpiadi, modello principe della partecipazione delle donne e degli uomini per la partecipazione, vengono messe in evidenza le pecche e i peccati di un sistema che non funziona, a mio parere, perchè disumanizzato oramai da prestazioni ed ansie che nulla hanno più di umano. La vicenda dell’umano, umanissimo, Alex Schwazer di cui tutti parlano e sparlano a piacimento mostra una pecca (dis)umana: alle Olimpiadi non si butta la spugna, visto che anche tua madre ti dice di andare avanti per le tue potenzialità, anche se rileva la tua ansia e le tue angosce quotidiane – una madre che assomiglia tanto a quelle che infornano i propri figli, sin dalla nascita, nel sistema pubblicitario o nel cinema per apparire fin dalla più tenera età! Da madre – umana – ritengo che sia indispensabile lasciare in pace un ragazzo alla sua vita di normale banalità, è necessario spegnere i riflettori. Chè in fondo il senso era quello dell’esserci – ma lo è ancora? Vale sempre, dunque, il motto: l’importante è partecipare? 

Quel che non ci s’aspetta da una carampana!

Le Olimpiadi non sono uno spettacolo che va in onda tutti i giorni – sì va be’, ogni quattro anni, ma son sempre quattro, gli anni! 😀 Sicchè ieri sera ho stazionato più del solito davanti al tecnocubicolo, poiché era la Storia che andava di scena. C’è poco da fare, le vicende inglesi sono state, inevitabilmente, la storia del mondo moderno, è la nostra storia così come la viviamo. Se non ci fosse stata da loro la rivoluzione industriale, dove poteva mai avere una possibilità? – Germania… e sai la boria? già così… 😦 E Danny Boyle regista della cerimonia dei giochi olimpici 2012, non ha lesinato sugli effetti scenografici e sulle coreografie di una Londra vitale e attiva che iniziava la sua era moderna, con le enormi ciminiere fumanti venute su dal nulla e le migliaia di figuranti volontari, con vestiti d’epoca a stilare un racconto di progresso ed emancipazione. Motivi per celebrare se stessa l’Inghilterra ne ha parecchi. Il fatto stesso che un coro di bambini sordomuti abbia intonato l’inno inglese, la dice lunga su quello che  è l’impegno nel welfare – anche se la signora di ferro, la Margaret Thatcher dei tempi che furono, pensò, e male, che non ci fosse bisogno di sprecare risorse pubbliche per mantenere in vita un sistema ospedaliero e associazioni di difesa degli inermi ed indifesi come possono esserlo dei bambini sordomuti, facendo di tutto per smantellare l’ambaradam. Un altro motivo per cui menare vanto è la musica e di musica ne hanno dispensato a piene mani. Nomi e suoni popolari e ricorrenti nel loro immaginario e in quello di ognuno di noi. In ultimo, il mito assoluto, il Paul McCartney di ” Hey Jude ” che se avesse evitato la maschera di plastica che ha deciso di indossare negli ultimi anni sarebbe stato meglio. Qualcuno potrebbe dirgli che assomigliare di più a se stessi non ha mai ammazzato nessuno? Che prenda esempio da Eric Clapton: come un buon vino, invecchiando, migliora. E la carampana? Be’ quella avrà pensato: E so’ soddisfazioni! impersonare una Bond girl alla faccia delle tante che avrebbero voluto essere al suo posto. Elisabetta Windsor ha fatto la sua porca figura – con molta verve e con lo humour che si associa sempre agli abitanti della perfida Albione – nel breve filmato in cui un Daniel Craig in ottima forma, va a prelevarla in elicottero dalla sua magione. Per fortuna ci hanno risparmiato una scena di sesso! 😀 Però non la visione, purtroppo, dell’orrido ed elisabettiano vestitino color pesca associato ai guanti neri! Ecchè, gli era morto il gatto? 😀

Che si deve fare per sembrare affidabile! :-D

E’ da qualche tempo, anzi da molto tempo, che non girava nella nostra mini rete un meme – insomma la classica ” catena di Sant’Antonio ” nella versione riveduta e corretta ad uso internet. Mitici nel propagare i semi erano Maumozio e Nando. Quanti ne hanno visti queste pagine, i vecchi frequentatori lo ricorderanno bene! Stavolta è SteLilla – grazie dolcezza! – la promotrice di un percorso che aiuterà la maggior parte di quelli di noi che non conoscono bene gli altri ad incuriosirsi e a cominciare la frequentazione assidua delle persone che saranno ” marchiate ” dall’aggettivo affidabile! 😀 Le regole da tener presenti sono poche, ma – è il caso di dire – affidabili 😀 e  le trovate qui.  

Come si distingue un Blog Affidabile? Per alcuni semplici ma importanti regole:

1) E’ aggiornato regolarmente
2) Mostra la passione autentica del blogger per l’argomento di cui scrive
3) Favorisce la condivisione e la partecipazione attiva dei lettori
4) Offre contenuti ed informazioni utili e originali
5) Non é infarcito di troppa pubblicità

Come ricevente premio devo raccontarvi cosa mi ha indotto ad aprire questa ” casa ” virtuale. Inizialmente è stata la curiosità, il mettermi in gioco, trovare in uno ” svago ” la perdita della cognizione quotidiana, che in quel particolare momento della vita era sempre più difficile e complessa. Con il passare degli anni è stato indispensabile, a volte, il racconto delle cose e dei fatti per capire, per condividere, per confrontare il mio pensiero con quello delle tante amiche e degli amici che intanto  si sono uniti a formare ” lo zoccolo duro ” di questa piccola, ma importante comunità di persone e di idee. Non so se i contenuti e le informazioni riportate in queste pagine siano utili, ma sono molto ” passionali ” sicuramente, spesso suscitano interessi devastanti – vedi quei post che hanno come tema dominante le tette perfette! 😀 – e pare che piacciano agli amici che hanno la pazienza di sopportarmi da tempo immemore e da tempi più freschi. Adesso devo ” nominare ” quei cinque blog che dovete assolutamente andare a leggere –  se dovessi fare un elenco di quei seri non mi basterebbe un post! Non me ne vogliano le amiche e gli amici già ” inguaiati ” in altre sedi!! 😀 Procedo:  “Dichiaro che i blog seguenti da me scelti rispettano le 5 regole del Premio “Il Blog Affidabile”  disponibili a questa pagina http://www.gliaffidabili.it/a/altro/il-premio-il-blog-affidabile . Sono pertanto una risorsa utile per gli utenti della Rete e meritevoli di essere conosciuti da un pubblico più ampio“. “

In fondo al cuore – Silvia

Libera… mente – Paolo

Profumo di donna – Osvaldo

Sdreng – Du’

Sono storie – Marco D.

Sforo dal ” contratto ” e segnalo in ultimo, ma non ultimo Sergio Baldin. Per gli amici che si deve fare! 😀

Buona lettura a tutti! 😀

Il Blog Affidabile

I magnifici sette

L’amico Chit ha trovato il modo di farmi svolgere i compiti a casa – disdicevole per una prof!  Naturalmente la cosa mi ha lusingata,  e mi ha rimandata indietro nel tempo quando i meme erano il nostro pane quotidiano – memorabili quelli di Maumozio!  Chit dunque propone:

…scegliere i propri 7 post che rispondano ai requisiti, ‘nominare’ (e qui viene il bello) i sette predestinati che avranno il compito di indicare chi li ha linkati, pubblicare le presente regole e… continuare la catena.

Pronti, via!

  1. Il post il cui successo mi ha sorpreso: Tette perfette ( ma il Papero maligno dice che lo faccio apposta a postare interventi con argomenti così interessanti! )
  2. Il post più bello: Candles ( dice di me molto più di quanto non abbia mai detto altrove )
  3. Il post più popolare: Gardaland, senti quante campane suonano! ( giustamente popolare! ) 
  4. Il post che non ha avuto il successo che meritava: Infidi supporti ( anche questo uno scelto a caso )
  5. Il post più controverso: Indovina chi viene a cena? ( non ricordo se sia stato il più controverso, ma già così è impressionante! )
  6. Il post più utile: Perle di Natale ( per evitare improbabili incontri natalizi )
  7. Il post di cui vado più fiera: L’infanzia negata ( lo cito per la stanchezza di rivederli tutti, ma ce ne sono molti altri )

e ancora a Chit la parola: 

Ed ora, la parte più ‘difficile’; trovare sette blogger da nominare che, soprattutto, abbiano tempo e voglia di proseguire questo meme. Tenetevi forte, i prescelti sono:

Naturalmente gli amici da coinvolgere potevano essere molti di più, ma già così sento una nube di improperi addensarsi sulla mia testa… A quelli citati l’onere  ( e l’onore ) di tirare dentro coloro che sono rimasti fuori dalla lista limitante! 😉

S’i fossi foco…

Cecco Angiolieri dissacrando il mondo che lo circondava aveva introdotto il seme del rimuginare a vuoto – altrimenti detto caxxeggio – quando ogni pensiero trova una sua ragione d’essere nell’ipotetico: se fossi. Ora, non è che mi sia messa a fare uno studio comparato sulla poesia goliardica toscana, bensì ho appena terminato la lettura dell’ultimo post dell’ effervescente camionista Farnocchia, che ispirata a sua volta da un contest culinario di Jul, ha immaginato un ipotetico scenario in cui ha trasformato se stessa in un piatto di agnolotti, un libro, una trasmissione televisiva e via elencando. La Quaresima porta a pensieri dimessi, ma il pensare lieve non porta danni. Sicchè:

Se fossi una scrittrice sarei Virginia Wooof. Strano vero? La Woolf è stata la prima lettura importante dopo Cesare Pavese e la Fallaci. Di Virginia conosco praticamente ogni opera e apprezzo ogni suo scritto. Accetterei anche le tasche piene di sassi. 

Se fossi un albero sarei un arancio. Illuminata dal colore dei frutti tra il verde ceroso delle foglie. In certi periodi dell’anno sarei vestita a festa con frutti e fiori profumati nell’aria dolce della primavera. 

Se fossi una cantante sarei Joan Baez. Per la sua grazia come persona a settant’anni. Per la grazia della sua voce, ancora, a settant’anni. Per le battaglie a favore dei diritti civili, per la sua vita piena di ricordi e di persone. 

Se fossi un libro sarei Foglie d’erba di Walt Withman, per la grande emozione che mi dà leggerne ogni sua pagina, ogni sua poesia.  Perchè contiene il mio epitaffio. 

Se fossi una canzone sarei innumerevoli canzoni, una fra tante Hey Jude dei Beatles. Quando Paul dà l’attacco con la voce e le note piene del pianoforte mi parte regolarmente il brivido lungo la schiena. E il coretto finale, dove lo mettiamo?

Se fossi una tamburellista rock sarei  Red Headed Woman/Patti Scialfa. Non so se lo faccia ancora, ma all’epoca il suo bel Springsteen non lo mollava neppure un minuto!

Se fossi un abito sarei un saree indiano. Vestirsi con una lunga striscia di seta colorata richiede abilità e grazia, tutto quello che le donne indiane possiedono naturalmente. E io, forse, no. 

Se fossi un dolce sarei un millefoglie. Non troppo zuccherino, con la sfoglia croccante cosparsa di zucchero a velo vanigliato. 

Se fossi un film sarei Via col vento. Per tutte le volte che l’ho visto, per le innumerevoli battute che conosco a memoria, per quella perla: Dopotutto domani è un altro giorno!

Se fossi una insegnante sarei quella di sostegno. Quella che sono nella realtà, perchè stare con i ragazzi mi piace e spesso il piacere è reciproco.

Se fossi un politico sarei Antonio Gramsci, compresa la prigione. 

Se fossi un quadro sarei l’Autoritratto con la pelliccia di Albrecht Durer, per la bellezza assoluta del ritratto, per quegli occhi febbrili, i capelli fluenti, la bocca carnosa e silente.

E voi, se foste…

Trova il fiore intorno a te

Nuovo concorso – stavolta fotografico – proposto da Il Libraio.it e da Garzanti.

Concorso ” Trova il fiore intorno a te” 

2) Scegli la tua foto migliore, perché puoi partecipare con una sola immagine e inviala a concorso@garzantilibri.it. Non dimenticare di compilare la liberatoria e allegarla alla tua mail! Copincollala da quiDimensione massima della foto: 5 mb.

3) La giuria composta da membri della casa editrice Garzanti e di Vanity Fair sceglierà le foto più belle. In palio tanti premi.

4 ) Dillo ai tuoi amici! Diffondi la notizia!  

La foto di un fiore l’abbiamo tutti. Proviamoci e vinca il migliore!


Dalle Alpi alle Piramidi, dal Manzanarre al Reno…

 
Non posso assentarmi un momento che un altro meme è in agguatoA bocca aperta
Maurankhamen, novello faraone del Vesuvio, ha chiamato l’accolita degli scribi in ogni dove, a memizzare le proprie memorie.
Allo scoccare dei miei diciott’anni la radio veicolava queste canzonette:
 
CLASSIFICA DEL 3 Febbraio 1974 tratta da GIOVANI
1) …e poi – Mina
2) Alle porte del sole – Gigliola Cinquetti
3) La collina dei ciliegi – Lucio Battisti
4) Infiniti Noi – Pooh
5) Amicizia e amore – Camaleonti
6) Angie – Rolling Stones
7) Satisfaction – Tritons
8) Photograph – Ringo Starr
9) Champagne – Peppino di Capri
10) Canto d’amore e di Homeide – i Vianella

 

Ma quello che ascoltavo era tutt’altro. Oreste ha provato a fare qualche amarcord più consono al mio mondo musicale. Erano gli anni in cui i fermenti musicali, le sperimentazioni, erano portate avanti da gruppi e super gruppi che hanno fatto la storia del rock. I miei amati in quegli anni sono stati Crosby, Stills, Nash & Young – insieme e singolarmente – I Jefferson Airplane, Jethro Tull, Doors, Frank Zappa, James Taylor, Joni Mitchell, John Lennon, Talking Heads, Cat Stevens, Patti Smith e… difficile elencare tutto. A bocca aperta

 

 

The voyage out

 
" C’è sempre qualcuno che guarda giù nel fiume, vicino al ponte di Waterloo; a volte una coppia ci resta per mezz’ora a parlare, quando il pomeriggio è bello; la maggior parte della gente che va a spasso per diletto rimane in contemplazione per tre minuti; poi paragonato quel momento con altri momenti, o sentenziato qualcosa va avanti. A volte, gli appartamenti e le chiese e gli alberghi di Westminster somigliano al profilo di Costantinopoli nella bruma; a volte, il fiume è di un porpora opulento, a volte è color fango, a volte di un azzurro sfavillante come il mare. Vale sempre la pena di guardare giù per vedere quel che succede. " ( The voyage out – Virginia Woolf )
 
Vale sempre la pena di guardare quel che succede quando si viaggia, come raccontava Virginia Woolf. Il viaggio è una dimensione fuori dell’ordinario, il portare se stessi in posti e tra gente sconosciuta, per osservare, per osservarsi. E’ andare a spasso per diletto, quando è possibile.
Mauro ha elencato i luoghi mai visti, quelli che il desiderio ci fa privilegiare rispetto ad altre mete; quelli possibili, anche, per il tempo che ci si può concedere.
Per quanto potrà sembrare strano non ho mai viaggiato fuori dell’Italia, così la mia lista sarebbe interminabile per i luoghi possibili e desiderabili.
L’unico desiderio, quello che adesso mi viene in mente – e mi prende per stanchezza, sicuramente – è andare in montagna, vedere quei luoghi che mi sono noti per averli frequentati a lungo in estate, ma che non conosco ammantati di neve.
Naturalmente nell’andare, visto che è di strada, mi fermerei a salutare Nicola. Padova è una città bellissima!A bocca aperta