Oscurantismo

Riporto integralmente un articolo pubblicato oggi dal magazine ” Rolling Stone Italia “ che mette in evidenza l’ennesimo attacco alla Rete, non solo negli States, ma anche dai legisti cialtroni nazionali. Se non è oscurantismo…

Il simbolo del collettivo Anonymous ispirato alla maschera di Guy Fawkes in "V per Vendetta"

Cittadini degli Stati Uniti d’America, siamo Anonymous.
Questo è un urgente richiamo d’allerta per tutte le persone degli Stati Uniti. Il giorno che tutti noi stavamo aspettando è purtroppo giunto. Gli Stati Uniti stanno censurando Internet. La nostra risposta è immediata: non rimarremo seduti mentre ci vengono portati via i nostri diritti da un governo che dovrebbe occuparsi della loro stessa tutela. Questa non è una chiamata alle armi, ma un richiamo a conoscere e ad agire!

Inizia così il comunicato del collettivo hacker Anonynmous, pubblicato venerdi scorso in risposta alla chiusura di Megaupload.com e Megavideo.com da parte dell’Fbi. Da quel momento, è guerra aperta tra le due fazioni. 
Per esempio, è notizia di oggi che Fileserve ha eliminato, senza preavviso, numerosi account legati a file che violavano il diritto di copyright. E allo stesso modo, altri siti di filehosting stanno provvedendo a ripulire i loro hard disk per evitare di essere chiusi. Il terremoto, in pratica, è appena cominciato.

Nel frattempo, in Italia, la guerra viene portata avanti dalla Lega Nord. E infatti Anonymous ha attaccato e oscurato il sito della Lega giusto ieri. La causa dell’attacco hacker sono le recenti dichiarazioni di alcuni esponenti a favore della SOPA, ma soprattutto l’aver portato in parlamento una legge analoga. Come ha segnalato il Fatto Quotidiano, il deputato del Carroccio Fava ha fatto approvare un emendamento alla Legge comunitaria: “qualunque soggetto interessato” e non più solo la magistratura, può chiedere ad un provider di “rimuovere contenuti online ritenuti illeciti dal richiedente”. In questo modo, se la nuova legge passasse alla Camera, chiunque ­- a cominciare naturalmente dai detentori di diritti – potrebbe rivolgersi ai provider per imporre una serrata di siti che contengono “contenuti illeciti” (una definizione tra l’altro molto vaga). Questo: 1) metterebbe a rischio ingolfamento il funzionamento di migliaia di siti, a cominciare da Google, YouTube, Facebook, ecc.; 2) Metterebbe nelle mani dei detentori dei diritti (e non solo) uno strumento molto potente, che potrebbe prestarsi anche a censure arbitrarie; 3) annullerebbe la direttiva europea sul commercio elettronico che prevede la “neutralità” dei provider e dei fornitori di servizi.

In conclusione, cari utenti e navigatori, è chiaro che la guerra per la libertà di condivisione sul web è cominciata. Voi da che parte state?