Generazione outlet

outletIn queste ultime settimane si sta verificando quello che puntualmente succedeva in occasione dell’uscita dei cinepanettoni di Natale, i cinema straripano. Sicuramente le sale non si affollano di persone che vanno a guardare Tir, l’ultimo documentario premiato al festival del cinema di Roma e tanto meno l’altro docufilm Sacro GRA premiato a Venezia. I docufilm, come i film che raccontano storie ombelicali, solleticano le papille gustative solo dei cinefili incalliti, dei fini intellettuali che compongono le giurie dei vari festival; quando si tratta di andare al cinema la gente va a vedere Checco Zalone. Succede così che un film, Sole a catinelle, sicuramente impresentabile in una qualsiasi raffinata sezione festivaliera, diventa oggetto di culto nei fine settimana degli outlet. Sentivo oggi l’ennesimo servizio al tigì regionale – ormai è un bollettino di guerra, ogni settimana ci aggiornano sui numeri del film e sugli autori e sul fatto che Zalone sta a Capurso, a casa sua, come la Madonna del Pozzo sua coinquilina, a godersi entrambi la gloria, uno dei cinema, l’altra degli altari! Insomma al tigì si facevano due conticini e n’è emerso che il che cozzalone nazionale – cozzale, da queste parti, sta per cafone  all’ennesima potenza! e in effetti trovato il nome… – ha superato per numero di spettatori, nelle ultime due settimane, qualsiasi altro film italiano e sta per doppiare capo Titanic nonché, se continuano così, il Sole a catinelle si librerà alto anche sul mondo di Avatar con la buona pace della fantasy. Chè i film di Zalone sanno raccontare storie vere, non fantastiche, quelle che conosciamo bene, benissimo. Sono le storie di coloro che passano le domeniche negli outlet, con l’intera famiglia a seguito, compresa la nonna e il cane. Che mo’ c’hanno tutti il cane, e pure noi! E visto che stiamo, la no’ – nonna – che dici, sciam a v’de’ CheCozzalone?

8 risposte a "Generazione outlet"

  1. charlie68gc 19 novembre 2013 / 21:53

    Beh, lui ha saputo scherzare prendendo in giro le masse e i luoghi comuni, in maniera molto furba
    e poi parliamoci chiaro, ultimamente non solo alla tv, ma anche al cinema e nei libri, le cose che vanno di più sono quelle mediocri (vedi p.e se milliemila sfumature di nulla)

    • mizaar 20 novembre 2013 / 17:49

      è così, mio caro. alle sfumature aggiungici pure fabio volo e compagnia bella! 😦

  2. Silvia 19 novembre 2013 / 22:02

    Penso che quando la gente va al cinema, soprattutto in questo periodo, voglia divertirsi senza pensare troppo…..e Checco Zalone lo sa fare raccontando storie di tutti i giorni senza troppe pretese, ma nella sua comicità tocca anche tanti aspetti del quotidiano….

    • mizaar 20 novembre 2013 / 17:48

      hai usato una chiave di lettura pertinente, dal cinema si vuole solo svago senza pensare. però non dovrebbe essere sempre così, ma così avviene nove volte su dieci!

  3. s-ignoraingiallo@hotmail.it 19 novembre 2013 / 23:56

    Ho visto, poche settimane fà in DVD il primo film di Zalone. Ricordando le sue “parodie” canore televisive, mi sono sorpresa nel constatare che il linguaggio usato, fosse decisamente “pulito”. Mi piace pensare che sia la chiave del suo successo…oltre naturalmente al fatto che su 8 film di provincia 6 programmano quello 😀 😀

    • mizaar 20 novembre 2013 / 17:42

      emilia cara, spesso zalone è creatore di doppi sensi mostruosi, ma per fortuna rimane in ambiti ” accettabili “. la cosa che NON stupisce sono le sei sale su otto – anche a bergamo, presumo, e questa la dice lunga su quello che gli italiani vogliono.

  4. paperi si nasce 26 gennaio 2014 / 13:39

    Come direbbe Michele di Ecce Bombo: “ve lo meritate, Checco Zalone”. 🙂

    • mizaar 27 gennaio 2014 / 21:18

      ma moretti che fine ha fatto?

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