Inizia ad ottobre come bisogno ossessivo compulsivo e trova il suo apice a gennaio, complice il campionato di calcio nel pieno delle sue attività e con la pubblicazione del costoso e favoleggiato album. Le figurine dei giocatori costituiscono il brodo di coltura delle passioni più sfrenate, non per il gusto del collezionismo, no no, ma per lunghissimi tornei a ” schiaffetto ” effettuati, perlopiù, durante la ricreazione e nei casi di assuefazione alla ” droga figurina ” protratta, durante tutte le ore di lezione, negli androni o nei bagni – di scuola, naturalmente. Le modalità: il primo chiede di uscire, il secondo chiede di uscire poco dopo, con insistenza per urgente bisogno fisico. Stessa cosa avviene nella classe accanto e in quella successiva. In men che non si dica nelle parti comuni si sentirà un rumore strano, persistente, come di qualcuno o qualcosa che batte contro una parete o il pavimento. Sono loro, gli alunni, sdraiati a terra, accovacciati, piegati in due, impegnati in duelli all’ultima figurina. Un gioco antico come il cucco che funziona sempre, almeno per chi lo gioca. L’accanimento non è neppure terapeutico, ma solo ossessivo; spesso il ” possedere ” una figurina introvabile o che, all’unanimità, è considerata rara, fa la differenza e fa balzare agli onori della cronaca Gennarino o Luca che la possiedono. Mi torna in mente mio fratello piccolo, al quale era impedito di giocare per terra a schiaffetto, ma ugualmente giocava per strada con i suoi piccoli compagni, stretto nella giacca invernale, col sedere per aria, con lo stesso ardore di questi di adesso, ma forse con meno accanimento. E noi bambine che disdegnavamo quel fendere l’aria con un buffetto per muovere una figurina, giocavamo alle bambole. Sarebbe stato meglio, forse, imparare l’arte dello schiaffetto, adesso sapremmo come difenderci. 😀
Hem…io giocavo coi maschi a figurine dei calciatori (rimediate non ricordo come, forse erano i doppiotriploni di qualche amichetto) e con le femmine a figurine di…Barbie! Emulavamo i maschi facendo saltare le figu della bella figuera platinata! Però senza uscire dalla classe per finte urgenze idriche! Sfruttavamo la ricreazione…anche per giocare ad “elastico”! Tasche dei grembiuli prima e delle tute da ginnastica poi, piene di 4 metri di quello buono “per le mutande” (la merceria del paese faceva affari d’oro!). I maschi erano bene accetti! Averne uno in squadra garantiva la protezione dei preziosi 4 metri dagli assalti dei dispettosi compagni. Insomma, la lotta ludica maschi vs femmine si vinceva avendo un alleato della parte avversa in squadra! FURBISSIME NOI! 😉
Celo, celo, manca!
😉
W le figu!
Comprate con moooolta parsimonia e solo se meritate!
*sigh!*
io NON giocavo con i maschi della classe, perchè i maschi in classe NON c’erano – eravamo ancora in una scuola con rigida separazione dei generi! 😀 ho collezionato figu anch’io, l’album di storia della panini- che adoravo – dev’essere conservato ancora da qualche parte… ma in una cosa le storie coincidono, le figu venivano comprate con molta parsimonia e solo se meritate, è stato così anche per me!
Hai notato che è l’unico gioco non sostituito dai computer che praticamente è rimasto immutato da più di mezzo secolo ??
Ciaoooliù
e meno male! ciao cara!! 😀
hahahaha….tu dici che bastava imparare l’arte dello schiaffetto???? naaaaa un bazzuca ci vuole! 😉
per dare un piccolo segno della propria presenza forse un ceffone basta, che dici? 😀
Figurine si, ma con altri giochi per conquistarle li ricordo anch’io.
Lo schiaffetto non mi dice nulla, non so se sia venuto dopo e magari si faccia ora anche dalle mie parti. Da me si giocava con sassi o pietre a chi arrivava più vicino alla posta.
Però mi fa piacere che le figurine non siano passate di moda, parlo di quelle classiche dei calciatori, perché mi è capitato di veder di quelle figurine strane, di mostri o figure di cartoni, che mi han messo tristezza!
Non sono tanti anni che gli album completati sono stati eliminati, da me i figli, per le figurine, non hanno preso niente!
non mi parlare di figurine strane di dragon ball o di pokèmon chè mi sono svenata per comprarle ai figli – e sono ancora per casa, le figu, impossibili da buttare per il veto assoluto dei due che ci sono attaccati peggio di cozze patelle agli scogli! abbiamo figli con diversi sentimenti! 😀
Ahhh le figurine che incubo…ogni anno una lotta voglio fare questo album quello…ahhhhhhh!
e c’hai la bimba piccola! falla crescere e vedrai, le figurine e gli album sostituiti dai ragazzi: ce l’ho, ce l’ho, mi manca! 😛
Ehhh … Bei tempi!!! 🙂
non sono sicura sulla bellezza dell’infanzia… mi ricordo spesso momenti di malinconia… ma sono strana, te ne do atto! 😀
Momenti di malinconia?? No, io no … Momenti di incaSSatura, si … Ad esempio quando ho chiesto un cane e … è arrivata mia sorella!! 😉 Scherzi a parte, ho bellissimi ricordi della mia infanzia … L’album delle figurine panini con gli animali e l’odore della coccoina con la quale le attaccavo, il “ce l’ho, ce l’ho, mi manca” con il quale le scambiavo, mia mamma che teneva il conto di quelle che mancavano … è uno dei tanti … 🙂
la coccoina, che bell’odore, anche quella una droga! 😀
Mamma che ricordi… Io ero avvantaggiato, avevo sempre figurine introvabili, mio babbo era giornalaio e per me finire un album era semplice! Mi piaceva vincere facile 🙂
e dillo che sei il figlio della fortuna! 😀 il babbo giornalaio… che sogno, ahhh…
E io che mi appassionavo ad altre figurine…. quelle dei calciatori ci ho provato qualche volta ma la passione scemava inesorabilmente e rapidamente.
scusa rocco, non si fa così. prima butti il sasso e poi nascondi la mano… mò ci DEVI dire qual era la tua concezione di figurina alternativa! 😉
Ehm…. ok.
Aereoplani ed un investigatore gatto tigrato antropomorfo. In particolare. Poi “non sa, non ricorda”.
Evocatrice di ricordi lontanissimi…
Le figurine, e le competizioni con lo “schiaffetto” o con modalità alternative.
Però col cavolo che si andava in corridoio… Solo in intervallo si poteva!
Altri tempi!
e forse neppure all’intervallo, ma solo all’uscita. è vero, altri tempi!
Cavoli! Esiste ancora questo gioco???
dome’, qual è il detto di noi sudisti? stip ca truv. anche i giochi!!! 😀