Stereotipia
Ripetizione prolungata, identica, immotivata e inadatta alle circostanze, di parole, movimenti o attitudini. Si possono distinguere: stereotipie verbali, ripetizione della stessa parola, dello stesso frammento di frase attraverso il linguaggio o la scrittura stereotipie di gesti, spesso incomprensibili a prima vista oppure che si accostano ad un atto logico in sé, ma del tutto inadeguato alla circostanza, come agitare continuamente le ginocchia, soffiarsi indefinitamente il naso, battere i denti in continuazione stereotipie di attitudine, caratterizzate dalla perseverazione tonica con conservazione a volte per delle ore di posizioni sempre poco confortevoli, spesso paradossali (stazione sulla punta dei piedi o a testa capovolta).Il carattere comune di tutte queste manifestazioni consiste nella loro fissità, durata, identità, inutilità, inadeguatezza alle circostanze.
La definizione è asettica rispetto alla realtà delle cose. A. negli ultimi tempi ha aumentato il numero delle stereotipie comportamentali. Ieri l’altro, gli ho fatto preparare lo zaino per poter andare a casa. Ha eseguito l’azione, ha infilato la giacca e poi senza nessuna ragione apparente, è tornato indietro, ha appoggiato lo zaino sul banco nuovamente, nella stessa posizione di poco prima, ed è ritornato a poggiarlo sulle spalle. Fatti pochi passi sullo stesso percorso schematico che s’è creato mentalmente quando cammina nell’aula e per i corridoi, è tornato indietro nuovamente, ha riappoggiato lo zaino nello stesso modo di prima e ha ripetuto gli stessi gesti. E ha continuato così per altre… non so quante altre volte! Non è servita a niente la presenza del bidello che doveva pulire l’aula. Non s’è lasciato convincere, tanto meno distrarre. E così per tutte le altre stereotipie verbali. Mentre disegna i bellissimi personaggi che costituiscono il suo mondo, apparentemente slegato dal contesto della classe, ascolta una parola che non deve essere detta – bocca, difficile, piccolo, finito… – e immediatamente ti dice che così non deve essere detta, e ripete la sua versione della stessa, costringendoti a ripeterla a tua volta. Così per tantissime volte, a seconda dell’umore e dell’importanza che lui attribuisce alla parola stessa. E non serve a nulla distrarlo, come consigliano i testi sacri della psicologia; A. deve ” esaurire ” la carica implicita che trattiene. Faccio continui tentativi per arginare questo fiume in piena, ma a volte mi sento così impotente, così inerme, al cospetto di questa casa enorme, piena di angoli nascosti da scoprire. Così è la mente bella di A., del ” mio ” bellissimo ragazzo.
D. il mio ex nipote mi ricorda moltissimo il tuo A.
Superate le difficoltà iniziali (l’allora colore rossiccio dei miei capelli lo destabilizzava), avevamo stretto un bellissimo rapporto di amicizia e complicità e interagire con lui era un’esperienza straordinaria, in quanto (sbagliando) i suoi genitori lo trattavano come un ragazzo diverso e con limiti insormontabili, e invece insieme eravamo riusciti a conquistare obiettivi che manco lo psicologo del Centro Socio-Educativo si sarebbe aspettato.
Oltre a mia suocera è l’unica persona di tutta la famiglia del mio ex, di cui sento la mancanza.
Mi ha dato tanto, da lui ho imparato tanto e dunque non faccio fatica a crederti e immedesimarmi nelle tue parole.
Ti abbraccio!
non è facile convivere con i ragazzi come A. proprio l’altra sera parlavo con i suoi genitori per un confronto di comportamenti. a pensarmi nei loro panni mi sentirei davvero persa! per fortuna sono delle persone eccezionali che stimolano moltissimo il loro ragazzo in qualsiasi maniera. lui disegna, chè è il suo mezzo di espressione privilegiato. i suoi sono piccoli capolavori pieni di fantasia, l’espressione del suo io più profondo. a breve esce un libro di fiabe scritto da una persona che vive qui e illustrato dal mio boy. ne sono fierissima!
E io sono fiera di te! 🙂
Dove potrò acquistare il libro? Una copia non può mancare nella mia libreria 🙂
appena possibile te lo farò sapere, sonja! grazie! 🙂
quando leggo questi post mi sento tanto piccola …
sei una grande persona mia bella amica pugliese … grande e bella nell’intimo … è difficile non volerti bene … manco a mettercisi di punta ci si potrebbe riuscire!
non si possono arginare i fiumi in piena ma, ogni tanto si possono lanciare dei tronchi a cui aggrapparsi … e tu, da brava boscaiola, hai tronchi a non finire …
un bacio grande!
cara, non si può non volere bene ai ragazzi, soprattutto non si può non volere bene ai ” nostri ” ragazzi!! quando frequenti i corsi di specializzazione non fanno altro che insegnarti ad essere distaccata, professionale, a non lasciarti coinvolgere. forse è l’atteggiamento più corretto, ma come si fa a rinunciare ad un ” testa a testa, naso naso ” come stamattina? come si fa a non tenergli la mano, per dirgli ” sono qui, non temere, ci sono “? ricambio il tuo bacio grande con tanto affetto! 🙂
un lavoro come il tuo, può farlo solo una persona con un cuore grande e, tu mi insegni che, se una persona ha il cuore grande … non può essere distaccata … perciò, ai corsi dicono un sacco di caSSate!! 🙂
smack!
PS: come sonja … facci sapere dove e come acquistare il capolavoro … lo vojoooooo!! 🙂
sarà fatto! 🙂
quanta impotenza, quanto dolore…
è così fab…