Stereotipie

Stereotipia

Ripetizione prolungata, identica, immotivata e inadatta alle circostanze, di parole, movimenti o attitudini. Si possono distinguere: stereotipie verbali, ripetizione della stessa parola, dello stesso frammento di frase attraverso il linguaggio o la scrittura  stereotipie di gesti, spesso incomprensibili a prima vista oppure che si accostano ad un atto logico in sé, ma del tutto inadeguato alla circostanza, come agitare continuamente le ginocchia, soffiarsi indefinitamente il naso, battere i denti in continuazione  stereotipie di attitudine, caratterizzate dalla perseverazione tonica con conservazione a volte per delle ore di posizioni sempre poco confortevoli, spesso paradossali (stazione sulla punta dei piedi o a testa capovolta).Il carattere comune di tutte queste manifestazioni consiste nella loro fissità, durata, identità, inutilità, inadeguatezza alle circostanze.

La definizione è asettica rispetto alla realtà delle cose. A. negli ultimi tempi ha aumentato il numero delle stereotipie comportamentali. Ieri l’altro, gli ho fatto preparare lo zaino per poter andare a casa. Ha eseguito l’azione, ha infilato la giacca e poi senza nessuna ragione apparente, è tornato indietro, ha appoggiato lo zaino sul banco nuovamente, nella stessa posizione di poco prima, ed è ritornato a poggiarlo sulle spalle. Fatti pochi passi sullo stesso percorso schematico che s’è creato mentalmente quando cammina nell’aula e per i corridoi, è tornato indietro nuovamente, ha riappoggiato lo zaino nello stesso modo di prima e ha ripetuto gli stessi gesti. E ha continuato così per altre… non so quante altre volte! Non è servita a niente la presenza del bidello che doveva pulire l’aula. Non s’è lasciato convincere, tanto meno distrarre. E così per tutte le altre stereotipie verbali. Mentre disegna i bellissimi personaggi che costituiscono il suo mondo, apparentemente slegato dal contesto della classe, ascolta una parola che non deve essere detta – bocca, difficile, piccolo, finito… – e immediatamente ti dice che così non deve essere detta, e ripete la sua versione della stessa, costringendoti a ripeterla a tua volta. Così per tantissime volte, a seconda dell’umore e dell’importanza che lui attribuisce alla parola stessa. E non serve a nulla distrarlo, come consigliano i testi sacri della psicologia; A. deve ” esaurire ” la carica implicita che trattiene. Faccio continui tentativi per arginare questo fiume in piena, ma a volte mi sento così impotente, così inerme, al cospetto di questa casa enorme, piena di angoli nascosti da scoprire. Così è la mente bella di A., del ” mio ” bellissimo ragazzo.

 

11 risposte a "Stereotipie"

  1. Sonja A. 21 ottobre 2010 / 20:28

    D. il mio ex nipote mi ricorda moltissimo il tuo A.
    Superate le difficoltà iniziali (l’allora colore rossiccio dei miei capelli lo destabilizzava), avevamo stretto un bellissimo rapporto di amicizia e complicità e interagire con lui era un’esperienza straordinaria, in quanto (sbagliando) i suoi genitori lo trattavano come un ragazzo diverso e con limiti insormontabili, e invece insieme eravamo riusciti a conquistare obiettivi che manco lo psicologo del Centro Socio-Educativo si sarebbe aspettato.
    Oltre a mia suocera è l’unica persona di tutta la famiglia del mio ex, di cui sento la mancanza.
    Mi ha dato tanto, da lui ho imparato tanto e dunque non faccio fatica a crederti e immedesimarmi nelle tue parole.
    Ti abbraccio!

    • mizaar 22 ottobre 2010 / 21:06

      non è facile convivere con i ragazzi come A. proprio l’altra sera parlavo con i suoi genitori per un confronto di comportamenti. a pensarmi nei loro panni mi sentirei davvero persa! per fortuna sono delle persone eccezionali che stimolano moltissimo il loro ragazzo in qualsiasi maniera. lui disegna, chè è il suo mezzo di espressione privilegiato. i suoi sono piccoli capolavori pieni di fantasia, l’espressione del suo io più profondo. a breve esce un libro di fiabe scritto da una persona che vive qui e illustrato dal mio boy. ne sono fierissima!

      • Sonja A. 22 ottobre 2010 / 21:10

        E io sono fiera di te! 🙂
        Dove potrò acquistare il libro? Una copia non può mancare nella mia libreria 🙂

      • mizaar 22 ottobre 2010 / 21:15

        appena possibile te lo farò sapere, sonja! grazie! 🙂

  2. Lilla ... 21 ottobre 2010 / 22:14

    quando leggo questi post mi sento tanto piccola …
    sei una grande persona mia bella amica pugliese … grande e bella nell’intimo … è difficile non volerti bene … manco a mettercisi di punta ci si potrebbe riuscire!
    non si possono arginare i fiumi in piena ma, ogni tanto si possono lanciare dei tronchi a cui aggrapparsi … e tu, da brava boscaiola, hai tronchi a non finire …
    un bacio grande!

    • mizaar 22 ottobre 2010 / 21:12

      cara, non si può non volere bene ai ragazzi, soprattutto non si può non volere bene ai ” nostri ” ragazzi!! quando frequenti i corsi di specializzazione non fanno altro che insegnarti ad essere distaccata, professionale, a non lasciarti coinvolgere. forse è l’atteggiamento più corretto, ma come si fa a rinunciare ad un ” testa a testa, naso naso ” come stamattina? come si fa a non tenergli la mano, per dirgli ” sono qui, non temere, ci sono “? ricambio il tuo bacio grande con tanto affetto! 🙂

      • Lilla ... 22 ottobre 2010 / 21:32

        un lavoro come il tuo, può farlo solo una persona con un cuore grande e, tu mi insegni che, se una persona ha il cuore grande … non può essere distaccata … perciò, ai corsi dicono un sacco di caSSate!! 🙂
        smack!
        PS: come sonja … facci sapere dove e come acquistare il capolavoro … lo vojoooooo!! 🙂

      • mizaar 23 ottobre 2010 / 20:02

        sarà fatto! 🙂

  3. fab 22 ottobre 2010 / 10:06

    quanta impotenza, quanto dolore…

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