All that’s jazz

pugljazzQuante possibilità si potrebbero avere, in una città mediamente piccola o mediamente grande come quella in cui vivo – se la considerazione verte su punti di vista diversi, come è giusto che sia nell’assunzione di parametri di valutazione delle grandezze… ma sto divagando – e dunque dicevo quante possibilità nel tempo di assistere ad uno spettacolo, o meglio allo spettacolo di una donna bella, sexy e molto, ma molto, autoironica che in una sera di fine estate suona e canta jazz? E non uno strumento facile facile – si fa per dire – come il pianoforte con voce suadente e competenze mediamente alte – penso a una Diana Krall, tanto osannata con i suoi birignao e la spocchia dell’Artista – no no, la splendida Gunhild Carling di marca svedese, convenientemente bionda come si addice alle svedesi bionde e convenientemente bella come si addice alle donne belle, suona strumenti a fiato, trombe, tromboni e quant’altro. E lo fa con una “Amazing grace ” – suonata e jazzata con una cornamusa – davvero incredibile! Quanti anni è che si tiene il Pugljazz a Trani? In dieci anni, per quanto preceduta dal fior fiore dei jazzisti di origine pugliese, non c’era mai stato un tale effervescente entusiasmo da parte di tutti. La bionda Gunhild, ieri sera, ha strabiliato una platea variegata, dal nonnino plebeo agli appassionati jazz duri e puri,  infiammando di dixieland e di ritmo gli animi. Che bella cosa davvero, sentirla e vederla ballare lo shimmy o cantare con voce nera ” Basin street ” alla maniera di Ella Fitzgerald. Nella seconda parte la tecnica notevolissima e il cuore di Fabrizio Bosso hanno accontentato chi nel jazz trova l’appagamento sonoro di una certa idea della musica. Alla fine la Carling, invitata dal collega a tornare sul palco, ha trovato il modo di ringraziare la piazza con un fuoriscena concordato con Bosso. Con uno spirito incredibile sono scesi dal palco, salutando con la  “marcetta dei santi “, un pubblico entusiasta e plaudente come non mai. Il jazz per una sera è stato – o meglio è tornato ad essere – musica da strada, musica di ognuno. Bravo Ilario de Marinis, musicista e direttore artistico, che per anni ha saputo tessere il meglio, per amore e passione per la musica, ma che ieri sera ha avuto un momento di scoramento dichiarando la sua indisponibilità a proseguire, dopo dieci anni, l’organizzazione di questo evento. Speriamo sia un ” assolo ” per Ilario e che la festa jazz continui ancora per molto.