Basilicata coast to coast, ovvero viaggio nel Regno di Napoli a dorso di due auto per sopraggiunta iella…

Eppure non lo sapevano in molti! Memori dei precedenti trascorsi c’eravamo guardati bene da divulgare la notizia ai venti! Si va a Palinuro, ma non si dice in giro, va’ a vedere che succede qualcosa di brutto. Difatti succede che S. venerdì mattina, è in preda al capogiro, di mettersi in macchina non se ne parla proprio. Sosta al pronto soccorso per le flebo del caso… se non è iella questa! Per abbattere l’ansia che era venuta a M. e S. propongo una sortita a due, io e coniuge, con la nostra auto e loro sarebbero venuti in seguito, se ci fossero stati miglioramenti. Sicchè partiamo a tarda ora, con il caldo. Mò, vi sembra una bazzecola andare a Palinuro da Trani? Sempre Meridione è, dite voi. ‘Na parola, dico io. Per arrivare nell’estesissima provincia di Salerno a confine con la Basilicata bisogna attraversare in orizzontale l’Italia meridionale. Direzione Altamura, Matera, Potenza, poi giù verso la Calabria, fino ad inoltrarsi nella remota zona che si protende nel mar Tirreno all’altezza di Sapri. Avremmo fatto meglio ad imbarcarci da Taranto, circumnavigare la Magna Grecia come i Greci, appunto, e finire lì dove spigolava la spigolatrice dei più famosi versi risorgimentali! 😀 L’Italia è un paese dal multiforme paesaggio: le Dolomiti le trovi nel Trentino Alto Adige, ma anche in Basilicata, più basse, meno rocciose, verdi nonostante il caldo. 

Arrivati cotti come gamberi a Palinuro chiediamo con insistenza: Ma il mare dov’è? – non fosse altro, fino a quel momento tutto abbiamo visto meno che il mare! Il mare è di là, dice C. cortesissimo gestore dell’albergo dove abbiamo prenotato. Di là vuol dire oltre la strada per una discesa che diventa salita quando rientri accaldata dopo aver stagionato al sole della Campania. Be’ questa Palinuro tanto declamata si rivela una specie di flop: se vi dovesse capitare, evitate la zone delle ” Saline “. Le antiche colate laviche hanno formato nell’acqua una discesa accidentata da una moltitudine di rocce ricoperte di alghe scivolose. Per metri e metri rischi di ammaccarti le ossa per una nuotata che tale non è. E’ vero, la spiaggia è di sabbia grossolana, ma gli spigoli marini sono in agguato. Anche il tramonto è quasi pronto, ma vado via prima e mi perdo l’occasione di vedere per la prima volta il sole che cala sul ciglio dell’acqua, sob! 😦 ( Il sole sorge sul mare da me e se ne va a nanna da quell’altra parte! ) Ah, dimenticavo, sono dette saline poiché le sempre colate laviche all’esterno sono rimaste tutte spunterozzi con relativi fossi e buche, nelle quali l’acqua del mare evaporando lascia tracce di sale – insomma saline, si fa per dire! Il paese è composto da due strade, una più su e l’altra più giù! Da una parte solo pedoni che trasumano per ammirare i soliti bric-à-brac di pessimo gusto, più giù un carosello di auto, auto, auto a tutte le ore del giorno e della notte – ma dove andranno, boh?  

La mattina dopo, nell’attesa che arrivino M. e S. si va a Pisciotta, paese arroccato modello presepe, famoso per le olive pisciottane e per un olio che non abbiamo comprato – ci arrangiamo anche noi, con l’olio pugliese! 😀

Gli ulivi di Pisciotta sono l’equivalente di una cattedrale, maestosi e antichi. Bellissimi! 😀 Il fortuito e fortunato incontro con un professore universitario, che ha insegnato a Bari per lunghi anni – come è piccolo il mondo! – ci ha dato la possibilità di visitare un antico frantoio sistemato nella cantina di casa sua. 

Ieri, con le previsioni che non ci avevano dato speranza – pioggia e maltempo – non paghi del tour iniziale, siamo saliti verso Paestum, dove non ero mai stata. Non fatevela mancare, prendete appunti e visitatela. E’ un sito archeologico meraviglioso e il museo vi strabilierà!

Per non farci mancare proprio niente, siamo saliti verso Salerno costeggiando il mare. Oltre gli innumerevoli ” lidi ” e sale ricevimenti sponsorizzati sicuramente dalla camorra – strutture faraoniche in un contesto davvero squallido! – abbiamo visto sporcizia infinita – lo ” sceriffo ” sindaco di Salerno salvaguardia solo la città con una raccolta differenziata da fare invidia ad una città del nord, così dice, e il resto? Lasciati alla mercè del caldo cumuli di sacchetti con immondizia non differenziata si contendevano il posto con ” signorine ” al lavoro, in pieno giorno, anche loro non differenziate dal circostante tristissimo paesaggio! A Salerno abbiamo pranzato e festeggiato M. che ha compiuto gli anni! – auguri ancora, cocca! 😀 Dopo una visita patita, per la pioggia, e brevissima al Duomo e Via Mercanti, siamo rientrati a casa, salendo verso Napoli – essì quell’impiastro di navigatore di S. ci ha dirottati lì, invece che farci ” tagliare ” per l’interno verso Avellino. Vatti a fidare dei satelliti! Abbiamo fatto così un altro percorso non previsto, un viaggio nel viaggio. La prossima volta mi porto da casa una vecchia cartina stradale! 👿