Era questa l’ora, pressapoco. Negli attimi concitati che seguirono qualcuno mi disse che sarei dovuta andare a prendere delle calze più spesse, a casa mia – non c’erano calze scure da metterti, tu non ne portavi. Per strada, inebetita dal dolore, anestetizzata quasi, mi dicevo della stranezza di vestirti di scuro, necessario colore del lutto. E l’abito lo avevi scelto in precedenza, a mia insaputa, ché mi sarei arrabbiata se tu mi avessi chiesto di scegliere un vestito per il tuo viaggio, l’ultimo – si dice così, l’ultimo viaggio, ma per andar dove, poi? Complice tua sorella, la rossa sorella che amavi, quella che ti somigliava di più, avevi sistemato ogni cosa, dimenticando le scarpe, però. E quando quelli che ti avevano composta me le chiesero, dissi loro che almeno le scarpe dovevano darmi il tempo materiale di cercarle tra le tante che compravi e non mettevi. Così ne presi un paio belle, davvero eleganti, con il tacco che non sfigurassero con il tuo vestito da festa. Abbigliata da festa per un viaggio, strano ma’, non trovi? E poi il rituale di poggiarti sul letto, vestita da festa, ma coperta da un lenzuolo perché avessi la parvenza del dormire, ma vestita da festa e con le scarpe ai piedi. Tutti momenti che ancora ho vividi nella mente, dopo gli anni che per tanti, per troppi, sono diventati passato remoto. Faccio fatica a lasciarti andare, ma’, come qualcuno mi consiglia di fare. Ci si abitua a tutto, a quasi tutto, di certo non a questo.
No.non ci si abitua mai.saperlo aiuta lo stesso.un abbraccio cara
grazie sirenetta, è bello vederti di tanto in tanto ❤
Cara le amiche di lettura sono tutte nel mio cuore credici
Per sempre. Un giorno anch io verrò a trovarti come fece chi tu ricordi.coraggio un abbraccio doppio 🙂
ti aspetto, ne sarei onorata e felice! ❤
Grazie 🙂
Ho letto ieri da Tuttolandia un post su suo padre, e ora questo… ho perso mio padre, e a mia madre non sto dedicando, perché materialmente non posso, tutto il tempo che vorrei, e so fin da adesso quanto un giorno lo rimpiangerò…
Siamo vicine, figlie per sempre, di genitori vicini o lontani.
è così diemme. c’è un tempo in cui la madre è considerata alla stregua di una nemica -almeno a me è capitato così. poi si recupera un rapporto che diventa fondamentale per la tua crescita, fatto di reciprocità e amore. e adesso mi manca tantissimo, mi manca il suo ostinato coraggio, la sua capacità di raccontare, il suo essere amorevole in maniera essenziale… se puoi stai vicino alla tua mamma, anche solo con una telefonata al giorno, non farti mai mancare la sua voce…
Finalmente torno e leggo questo ricordo.
Ho sentito il morso del dolore,
m’è sembrato vederti cercare quelle calze.
Ti abbraccio e mando anch’io un pensiero profumato di violette alla Tua mamma.
erano i suoi fiori preferiti, le violette…
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▐▐▐█▐█▀█▐█▄█▐▌█▄▄ ★ BY NANCY
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ricambio il tuo abbraccio, nancy