Nell’andare, con il figlio più piccolo, verso il liceo che frequenta, ci siamo divertiti a calcolare il numero degli incontri scolastici in cui ho manifestato pubblicamente la mia genitorialitudine – se non fosse osceno, come aggettivo, mi verrebbe da definirlo come un moto condizionato dagli eventi, l’attitudine non spontanea ad essere genitore in circostanze scolastiche. Insomma oggi è stato l’ultimo giorno in cui mi è toccato recarmi a scuola del figlio e ascoltare quella versione costante e gergale dei colleghi insegnanti del suddetto, in cui è contenuta la summa deontologica dell’insegnante di scuola superiore, un insieme di ” ragazzo educato, ma che non si applica veramente nello studio “. La cosa s’è ripetuta per ben 52 volte, calcolando gli anni di studio in totale dell’uno e dell’altro figlio, e per una media di almeno tre ore ad incontro, ho all’attivo ben 156 ore da genitrice coscienziosa, circa sette giorni di attese condivise lungo corridoi e di una manciata di minuti tête-à-tête con il prof di turno, apperò! 😀 Come mi sento? Bene, benissimo… sollevata! Se non ci fosse il pensiero che agli incontri scuola famiglia risulterò assente come mamma per sopraggiunti limiti d’età, ma dovrò perseverarli come docente! 😦
Lo so che lo considererai scandaloso ma io ai colloqui con i professori di mia figlia ci sono andato una sola volta, la prima per spiegare perchè non ci sarei andato più e per pregare loro stessi, qualora avessero avuto un figlio nelle mie classi di fare altrettanto delegando l’incomodo ai rispettivi coniugi. E’ stata una cosa veramente idilliaca! Tieni presente che ero, oltre che padre, anche segretario provinaiciale della CGIL-Scuola e molti tra loro erano iscritti al mio sindacato. Entrambi scomodi in caso di conflitti. Invece, tutto liscio come l’olio.
Ciao e buon pomeriggio.
devi ringraziare quella splendida e studiosa figlia che hai, tutta abilità sua e non tua, caro osvaldo! 😀
A volte sembra che abbiano su un disco preregistrato 😉
è vero, confermo! 😀
A me è pure toccato come fratello assistere a questi incontri…. particolare che mi ha permesso di schernire e non poco il germano accompagnato.
anche l’altro figlio s’è adoperato, negli anni passati, ad aiutarmi in questa incombenza con i docenti delle materie più ” leggere “. il destino dei primogeniti! 😀
Leggere? Io tutti me li so passati. T_T
E comunque sta primogenitura è un imbroglio. A scuola mi avevano raccontato che al primo figlio toccava il titolo nobiliare e tutti i possedimenti, e la prole restante si divideva tra cavallierato e vita monastica…
e invece la vita monastica nelle birrerie tocca a te! 😛
E amen!
Come ti capisco…quest anno ho ridotto gl incontri ad uno perché’ la eli e’ brava e così’ ho bigia to una volta ma quest autunno si comincia le medie e mi vedo sempre li’! Mannaggia.
se è brava adesso la tua bimba, lo sarà sicuramente anche alla scuola media. sicchè anche lì una sola volta, garantito! 😀
Se ho capito bene, questo è l’ultimo anno di liceo per il tuo più piccolo, quindi anche l’ultimo ricevimento da genitore, visto che poi all’università non serve più!
Ci sono passato anch’io ed posso dirti che, se da una parte c’è un senso di sollievo per non dover più fare quella trafila, talvolta estenuante, dall’altra un po’ di rimpianti ti rimarrà, non tanto per quel che riguarda i limiti di età, di cui parli, ma perché è una parentesi della vita che lasci alle spalle, destinata a far parte dei tuoi ricordi.
Poi tu ci arrivi pure in splendida forma, tanto che se non lo dicessi tu, farei fatica a crederti che tu abbia i figli così grandi non è poi male.
In quanto a quelli che possono essere ritornelli, immagino che tu possa immedesimarti e comprendere le ragioni dei tuoi colleghi insegnanti.
Forse dicono a tutti un po’ le stesse cose perché i figli hanno un po’ tutti le stesse tendenze ed una può essere proprio quella di non applicarsi come dovrebbero e potrebbero, però il fatto che il tuo lo vedano educato, la devi considerare una bella notizia, perché oggi credo che mica tutti i ragazzi lo siano.
Anzi, forse tu puoi essere più responsabile di questa caratteristica, che non della sua limitata volontà di applicarsi e magari di essere un po’ più ambizioso e puntare a risultati migliori.
Auguri mammina Virginia, ti abbraccio forte!!!
è vero, i figli tendono ad assomigliarsi tutti per quanto riguarda l’applicazione nello studio, però sono certa – e a ragion veduta – che non tutti hanno educazione da vendere! grazie per gli auguri, caro sergio!
Puoi sempre pensare che li affronti, comunque, dall’altro lato della barricata, no? 🙂
difatti, domenico, è così. tu stai continuando ad insegnare?
Io sono nel corso della ultima tornata di incontri del quarto anno di liceo della seconda figlia. In un paio di settimane dovrei cavarmela, a prezzo di una serie di corse dentro e fuori dall’ufficio per poter essere puntuale agli appuntamenti.
Poi rimane l’ultimo anno ed ho finito anche io.
Ho sentimenti contrastanti nei confronti di queste immersioni nell’ambiente scolastico e di questi contatti con i docenti. A volte sono un po’ stupito e deluso dalla sconcertante pochezza di alcuni, altre volte affascinato dalla competenza, dall’entusiasmo e dalla profondità di altri. E però è sempre divertente girare nei corridoi della scuola, respirarne l’atmosfera (magari un po’ polverosa), origliare i discorsi e i commenti degli altri genitori fra loro e, alla faccia della privacy, con i docenti.
puoi sempre imbucarti, nei prossimi anni, in qualche scuola e far finta di essere ancora un genitore in attesa di ” conferimento”! 😀
E’ un’idea!
goditi il momento … poi, ti mancherà!! non ci credi??? aspetta, e vedrai! 🙂
non credo, lilla, almeno finchè rimarrò dietro ad una cattedra! 😀