I giorni appena trascorsi sono stati dediti alle opere di misericordia – dar da mangiare agli affamati! 😀 Tra un calzone foderato di sponsali, uva passa e alici, rape stufate, baccalà fritto, crespelle ricotta e spinaci, pollo ripieno, cartellate e via enumerando, la cuoca Natalina – me medesima! – ha avuto modo di leggiucchiare l’altro regalo ” letterario ” ricevuto: Racconti gastronomici, a cura di Laura Grandi e Stefano Tettamanti. Ci sono persone che riescono, al di là della retorica culinaria, a scrivere di cibo e di ricette senza che lo scritto venga ridotto ad un esempio, sia pur luminoso, di testo regolativo. Se mangiare è necessario, tanto vale farlo con ironia e una buona dose di cultura a supporto, per avere l’impressione che il mettersi a tavola fa parte di quel sale della vita di cui vi dicevo qualche giorno fa. E’ davvero un bel libro, quello che mister Woolf, buon conoscitore degli interessi della cuoca – a furia di averla tra i piedi! – mi ha regalato. Dalla prefazione:
L’allegria a tavola è indispensabile alla buona digestione. Il buffone di corte sedeva alla mensa del re proprio per questo.Una saggia istituzione. L’inverso dell’odierno pranzo di lavoro, una istituzione evidentemente non saggia, a meno di non considerare buffoni i nostri commensali.
A seguire trentanove brani di scrittori che attraverso il racconto del cibo hanno fatto anche loro un’opera di misericordia, dar da mangiare alla mente dei lettori 😀
Ciao madame Woolf, trovo molto difficile immaginare il gusto di quel calzone, dove mi pare tu ci abbia messo di tutto, forse se lo imbevevi con un pò di aperitivo coprivi un intero menù!
Ma devo ricordarmi che ciò che si prepara a Trani non è quel che rientra nelle abitudini culinarie di Treviso: paese che vai cucina che trovi, e credo sia bello così!
Però il libro no, dopo mangiato e di tutto quel che vuoi, o quasi, ma non di cucina, anche se, come spieghi bene, poi si parla d’altro, la cucina è solo il pretesto.
Ma mica sarai parente di Nero Wolf, che lui amava cucina e orchidee, fra un’indagine e l’altra?
Ciao amica cara, felice giornata e prosecuzione delle vacanze natalizie!
oh, a treviso mangiate solo radicchio!! 😀 no, scherzo, avete una cucina buonissima… 😀
Reblogged this on i cittadini prima di tutto.
Coi miei tempi sempre troppo stretti sto cercando di leggervi tutti. Approfitto di questo post per farti gli auguri per l’anno nuovo e, a questo punto, per un allegro cenone di San Silvestro.
grazie per gli auguri, cara! anch’io, come vedi, sono in ritardissimo con le risposte… 😦
Hai capito Mr. Woolf fine conoscitore di Mrs. Woolf!!! Buona lettura, mia cara … Buona fine e buonissimo principio che, per te, si festeggia ‘doppio’!!! 😉 ♥
voglio vedere che non mi conosce! l’incontro fu come quello di dante e beatrice ( più o meno ) ero una giovinetta di quindici anni, almeno un secolo fa… 😀
Che bella idea! Lo cercherò, perché sono anche io una sostenitrice dell’idea che tavola e allegria debbano essere un binomio inscindibile.
Per ora buon 2013 a te, alla tua famiglia e atutte le persone che ti sono care.
Per il doppio festeggiamento provvederò a tempo debito!
P.S. L’uva passa con gli sponsali non l’avevo mai sentita: suggerirò a mamma per la prossima panzerottata!
hai provveduto, ne sono testimone!!! 😀 grazie, tesoro, per gli auguri…
Bel libro!
Tanti auguri di buon anno, Virgy.
(ma, per i non pugliesi, cosa sono gli sponsali?)
gli sponsali sono cipolle novelle, quando ancora non hanno la rotondità che le contraddistingue. in realtà sono una delle tante varietà di cipolle in vendita… 😀
Mah… Senza rotondità, che gusto c’è?
birichino! 😀
auguri per un 2013 …sereno
😀
LOL, proprio durante l’ultimo giro a Polignano a mare, ho avuto modo di conoscere gli sponsali, e per me, amante del cipollame in genere, sono stati una rivelazione. Slurp!
😀 vedo che non ti fai mancare nulla!