Tra sabato e lunedì la chiesa cattolica ha avuto in calendario due abati da ” ricorrere “, Mauro – auguri ancora, Maumozio – e l’abate di oggi, Antonio. A differenza dell’Antonio da Padova, francescano con poteri taumaturgici a beneficio delle persone
Sant’Antonio abate (…) è considerato anche il protettore degli animali domestici, tanto da essere solitamente raffigurato con accanto un maiale che reca al collo una campanella. Il 17 gennaio tradizionalmente la Chiesa benedice gli animali e le stalle ponendoli sotto la protezione del santo.
La tradizione deriva dal fatto che l’ordine degli Antoniani aveva ottenuto il permesso di allevare maiali all’interno dei centri abitati, poiché il grasso di questi animali veniva usato per ungere gli ammalati colpiti dal fuoco di Sant’Antonio. I maiali erano nutriti a spese della comunità e circolavano liberamente nel paese con al collo una campanella.
Un abate che protegge gli animali domestici e li rende parlanti, lo trovo irresistibile.
A Novoli vicino Lecce mantengono viva la tradizione della fanova – loro la chiamano focara – in onore del santo del fuoco. Una pira di 25 metri composta da tralci di vite, potati nelle settimane precedenti l’evento, viene data al fuoco nella notte tra il 16 e il 17 gennaio. Una tradizione antichissima che usava anche da queste parti nei giorni di vigilia. Mi auguro che la focara di Novoli abbia lunga vita. E’ senza tempo il fascino del fuoco che illumina le notti d’inverno.
il 17 gennaio ,di tanti anni fa, ho conosciuto il padre dei miei figli,si chiamava Antonio detto(da me)il Tony
anch’io ho un antonio in attivo! 😀
ad averlo saputo prima dell’utilizzo del grasso di maiale … lo avrei spalmato su mr. lillo un paio di mesi fa … quando era arso dal sacro fuoco (di Sant’Antonio)!! 🙂
PS: detto tra noi, anche a me sta simpatico ‘sto Santo!!!
povero mr lillo! è una bella rogna il fuoco di sant’antonio, spero ora stia meglio 🙂
si, grazie! per fortuna è passata … ma è stato un mese a casa con dolori e bruciori … 😦
Già, è vero… Oggi è sant’Antonio abate… Nel paese dove vivevo da piccolo si facevano i falò…
le fanove, quelle! 🙂
A Torino il falò si fa a San Giovanni…..
per san giovanni a firenze mettono le ” fiammelle ” su palazzo vecchio e il 7 settembre, giorno dell’annunziata, le rificolone per lacittà
lo conosco fin da bambina ed oggi l’ho prego per la mia lulu’che deve essere operata…Quello da Padova lo prega sempre mia madre perche’non trova mai nulla………..
incrociamo le zampe per lulù, povera cucciolotta! la tua mamma ha mai pensato ad una cura di fosforo? 😀
e’senza speranza…(mia madree!!!!)
ma non è colpa sua, davvero! sono le cose che non si fanno trovare, è un fatto acclarato 😀
Quest’anno mi è saltata la ‘maialata’ a Castell’Arquato 😦
ad arcore niente? 🙂
Uahuahuah ad Arcore ‘quel’ maiale mi risulterebbe indigesto.
Era tradizione con i miei Compagni di Merende fare ogni anno il giorno di Sant’Antonio un ‘pellegrinaggio’ in un ristorante tipico di Castell’Arquato dove il menu è interamente a base di maiale: dall’antipasto al dolce.
E penso sospirando al musetto bollito, allo zampone, al codino, le ossa con tutte le cartilagini belle croccanti da piluccare…. 😀
oddio cartilagini da piluccare, mi fa tanto hannibal the cannibal! 😦
grazie ancora!
ricordare l’amico che latita, mi fa grande piacere. ma tu torna presto! 😀