Ieri sera ho fatto una lunga chiacchierata telefonica con M. la mia bellissima compagna di studi di Nuoro. La nostra amicizia risale ai tempi dell’Accademia di Belle Arti a Firenze. Evito di datare la faccenda perchè è qualcosa che risale davvero alla notte dei tempi – si prega il gentile pubblico di evitare i frizzi, i lazzi e i cachinni, in sovrappiù… io non sarò una leggiadra pulzella, ma anche i lettori qui intorno non sono da meno! Dicevo dunque della telefonata; dopo uno scambio di notizie circa il lavoro, la famiglia e altro – quelle cose che solo noi ragazze siamo capaci di raccontarci – sono venuti fuori i ricordi e con quelli tutta una serie di considerazioni su come eravamo. Ci siamo rese conto di aver fatto, a volte, delle solenni sciocchezze, rischiando di trovarci nei guai, senza che i guai ci sfiorassero mai. Che cosa ci avrà ” protette “? Una gioventù sfacciata e ingenua che tutto poteva? La consapevolezza di avere ” Dio dalla nostra parte”? Chissà… ma entrambe non avremmo mai rinunciato a fare le esperienze che abbiamo fatto, non avremmo mai rinunciato alle idee, ai sogni che adesso ci fanno come siamo, un po’ ” passate ” ma sempre piene di energico stupore.
Mi sento “stagionata” anche io in realtà. Bello ricevere le telefonate dalle compagne di studi. La scorsa notte ho sognato la mia compagna di studi Paola. Lei si è laureata alla fine, io no. Sono amicizie speciali. Non quelle che durano una vita, ma quelle silenziose che si perdono nei tempi e ti rimangono dentro come dolci ricordi che tu dici “rifarei tutto quello che ho fatto”. E non è mai una frase scontata!
Bacio Prof :*
tu non sei stagionata – non puoi ancora permettertelo! 😀
con m. non ci siamo mai perse di vista – a dire il vero di vista sì perchè è da allora che non ci vediamo – ma ci siamo sempre sentite, a fasi alterne, per telefono e via lettere – cartacee! sono ricordi belli, preziosi, è così!
ciao bella scapigliatella, baciù anche a te!
i “ti ricordi??? … sono sempre bellissimi … ed è vero, nel bene e nel male, rifarei tutto quello che ho fatto … perchè quello che sono oggi, lo devo alle scelte che ho fatto (o NON ho fatto) ieri … siamo sempre la somma di quello che è stato!
pensa quando ci ‘ricorderemo’ tra dieci anni!! 😉
intanto ci ricordiamo come eravamo cinque anni fa, che bellezza!!! 😀
Mi piacciono tantissimo questi post.
E’ bello sapere che puoi riempire di gioia una persona rimanendo in contatto.
telefonando, scrivendo…
E’ vero, sciocchezze se ne sono fatte.
Qualcuno o qualcosa ci hanno protetti. Certe pazzie che mi farebbero andare in crisi seria se le facesse mia figlia.
Ma allora sembrava tutto così normale, giusto.
Bello raccontarsi! Sì, è bello!
magari ne scriverò ancora giusy, grazie! 😀
amicizie speciali..anch’io ne ho poche ma buone!!!e voi due siete due ragazze!!!!^_^
ecco, così sono le amicizie poche ma buone!
A volte credo che la fortuna sia una componente fondamentale della vita. E per fortuna non intendo quella che ti fa vincere ad una lotteria, quella è una fortuna di serie B, ci sono altre fortune molto più importanti e che ci permettono di uscire indenni anche da scelte “critiche”.
du’ mi piacerebbe beccare qualche volta anche una fortuna di serie B!!! 😀
anche io se ripenso a quando, con la luna piena, si guidava la macchina in mezzo alla neve, a fari spenti, e con gli occhiali da sole; per vedere chi arrivava primo al bar, rabbrividisco 🙂
emuli di lucio battisti, eh! 😀
più che altro scemi 🙂
ci sono cose che non rifarei, ad esempio non getterei tutto alle ortiche, ad un passo dalla fine…tre esami e la tesi (si può esser più scemi!!!)
non rinuncerei al lavoro in banca in Val d’Aosta…solo perchè troppo lontano da casa, e la neve lì è tanta.
non darei fiducia a chi in realtà aveva già mostrato di non esserne degno.
Per il resto…sono il frutto di quel che è stato 🙂
in questo caso, fab, ” qualcuno ” avrebbe dovuto insistere perchè tu completassi la tua formazione universitaria e soprattutto che non mancassi alla tua prima esperienza con un lavoro che non sarà gratificante, ma perlomeno dà una certa tranquillità economica. a volte siamo anche noi genitori a dare valutazioni sbagliate sul futuro dei figli – tanto troverà qualcos’altro da fare… è una ragazza, è meglio che si sposi piuttosto che… – per il resto siamo davvero un mix ben riuscito? mal riuscito ? di scelte combinatorie.
sono andata fuori di casa che non avevo neppure 18 anni, mi sono trovata in completa solitudine in una città sconosciuta. ho trascorso la prima settimana a firenze a piangere e a maledirmi per le mie scelte. ma non mi sono mai arresa; avevo deciso io e io ne pagavo le conseguenze. il resto è storia. riflettendoci ancora oggi penso che mi abbia salvato dal recedere il fatto di non avere un telefonino – allora non esistevano! – e per la distanza da casa. naturalmente ai miei non ho mai detto delle mie tristezze, ci mancherebbe! non avrei dato mai a mio padre la soddisfazione di commentare con un ” te l’avevo detto!”
Penso che ognuno di noi ha fatto cose che, viste ora, sembrano strane, folli, e inutili…
“Eppure a volte non mi spiacerebbe essere quelli di quei tempi là,
sarà per aver quindici anni in meno (ehm…) o avere tutto per possibilità…
Perchè a vent’ anni è tutto ancora intero, perchè a vent’ anni è tutto chi lo sa,
a vent’anni si è stupidi davvero, quante balle si ha in testa a quell’ età”
Beh, a pensarci bene, quelle cose che facevamo erano quelle che ora abbiamo il terrore che facciano i nostri figli… 😉
curiosamente i nostri figli, almeno i miei, sono pantofolai e poco inclini a fare cose inconsuete. magari il post avrà aperto scenari ” immaginativi ” che non sono propri della mia storia. per dire, in tutto il tempo che sono stata lì non ho mai fumato uno spinello e non mi sono mai drogata. non l’ho fatto neppure dopo, a dire il vero. però a ritroso, mi rendo conto che alcune scelte fatte con la leggerezza tipica dei 18 anni, sarebbero potute diventare anche pericolose. nel risentirmi con la mia amica, lei mi ha riferito di un nostro compagno di allora, omosessuale, che è stato ucciso di recente in casa, pugnalato lui e la sua mamma. è stato sconvolgente saperlo. una scelta fatta allora, che gli è costata, probabilmente, la vita adesso. qui la cronaca http://www.crimeblog.it/post/5904/bruna-boldi-e-il-figlio-gianni-coli-uccisi-a-firenze-il-55enne-aveva-rivelato-in-radio-i-nomi-di-due-suoi-amanti
Per quanto mi riguarda, non mi ero lasciato andare a scenari immaginativi, e neanche io ho mai fumato uno spinello… A essere precisi, manco ‘na sigaretta.
Mia figlia quest’anno ha esordito all’Università ed è andata in giro manifestando e occupando, anche a Roma. Sebbene abbia avuto una paura terribile che… “si facesse male”, come avrei potuto impedirglielo?
a mazzate, glielo dovevi impedire, a mazzate! ( scherzo, naturalmente! 😀 le manifestazioni femministe erano tutte mie e per fortuna non esistevano i cellulari! )