Polizia di Stato ( o Stato di polizia? )

Ieri sono iniziate le lezioni all’Università di Bari.

Al rientro il figlio più grande che frequenta scienze politiche, mi informa della presenza di un poliziotto in aula. Come??? Gli domando incredula. Mi conferma l’informazione e aggiunge che non solo nell’aula dove lui e i suoi compagni assistevano alla lezione c’era un poliziotto armato di radio ricevente, ma in ogni aula della facoltà c’era un agente a presidiare il ” territorio “, mantenendo la comunicazione con gli altri attraverso la radio. Ancora più incredula chiedo al figlio chiarimenti circa l’informazione data agli studenti sulla presenza dei detentori di radio. Mi dice che con molto probabilità erano lì a controllare  lo svolgimento regolare delle lezioni. Controllare che?!? Gli dico ancora più incredula e, a questo punto, allarmata. Sì, il prof in aula ha più volte ribadito e sottolineato, durante la lezione, che la stessa si svolgeva sotto l’occhio attento ( e le orecchie ) di un poliziotto – in adempimento di un compito di vigilanza quanto mai improprio, ho pensato io. Ho cercato notizie un po’ dappertutto sulla rete, sui quotidiani nazionali stamattina, su quelli regionali, in ogni dove. Nulla. Non c’è nessuno che ne parli.

Nella sua (ir)reale ” normalità ” la giornata di ieri segna, a mio solitario parere, una svolta nella storia della nostra democrazia. Non so precisamente a che titolo quelle persone fossero lì. Di sicuro non erano tutti iscritti a scienze politiche, i poliziotti. Di sicuro non sono stati convocati dai docenti in un accesso di autocompiacimento. Il rettore ha scelto la via dura per verificare che i docenti fossero in aula? Temo che non possa corrispondere al vero. Erano lì perchè qualcuno ( o qualcuna ) ha voluto che fossero lì. Perchè? Pensavo con amarezza che neppure ai tempi di Kossiga boia ci sono state simili manifestazioni, un così palese esercizio di potere. Mi spaventano queste prese di posizioni, troppo. E mi spaventa ancora di più il fatto che tutto questo possa sembrare normale.

Prove tecniche di America latina?

Aggiornamento: il figlio è tornato all’università, stamani. Notizie? gli chiedo. Mi dice che il rettore – voci di popolo – appoggia la protesta dei suoi docenti, ma deve fare rispettare la legge. E manda la polizia nelle aule? Boh! Anche questo tiene famiglia!

Intanto domani i ricercatori precari bruceranno i tesserini, di identificazione all’interno dell’università, per protesta contro la riforma… per dirla alla Cecco Angiolieri ” s’i fosse foco arderei ‘l mondo… ” altro che tesserini!

Ri/aggiornamento: non erano tesserini ma curricula. Va be’…

21 risposte a "Polizia di Stato ( o Stato di polizia? )"

  1. fab 12 ottobre 2010 / 18:21

    mentre leggevo mi si accapponiva la pelle!
    Non credo che viviamo in tempi sereni, ma temo questa ingerenza pesante!

    • mizaar 12 ottobre 2010 / 18:48

      a chi lo dici fab!!! ma dove s’è mai vista una cosa così?

  2. Cle 12 ottobre 2010 / 18:25

    O_O
    devo chiamare i miei colleghi per delucidazioni in merito!
    agghiacciante.

    • mizaar 12 ottobre 2010 / 18:41

      no, cle, quello a cui ti riferisci tu è successo alla facoltà di economia. i docenti e i ragazzi non sono potuti entrare lì, perchè sono state spezzate delle chiavi all’interno delle serrature. è diverso per scienze politiche dove le lezioni si sono svolte ” normalmente ” in aule accessibili e con la presenza dei docenti. ( economia è nel rione di poggiofranco, mentre scienze politiche è nel quartiere della stazione di bari. lontane dunque anche come ubicazione )

  3. Cle 12 ottobre 2010 / 18:44

    Si… ho fatto l’università a bari, ho presente…
    infatti ho scritto “magari possoono essere collegate” perché non mi spiego altrimenti
    (in maniera ragionevole e democratica)

    • mizaar 12 ottobre 2010 / 18:47

      sì, ragioniamo in modo razionale e democratico, finchè è possibile…

  4. silykot 12 ottobre 2010 / 18:57

    Non c’è mai limite al peggio…
    (Quante altre volte ho già scritto questa frase??)

  5. silykot 12 ottobre 2010 / 18:58

    Sono davvero senza parole….
    E considero sempre più realisticamente la possibilità di far crescere i miei figli altrove.

    • mizaar 12 ottobre 2010 / 19:12

      sily, i figli devono avere il senso della realtà, devono capire che anche in queste situazioni devono saper combattere e non fuggire dove tutto è semplice e indolore. questo è il mondo che ci tocca vivere, volenti o nolenti. facciamo in modo, con la nostra passione, la nostra indignazione, il coraggio, che possa esserci una possibilità per tutti. altrimenti tanto vale fare un salto nel vuoto!

  6. duhangst 12 ottobre 2010 / 20:42

    La cosa è molto brutta, polizia all’interno delle aule, mostrare i “muscoli” in questa maniera è praticamente da regime!

    • mizaar 12 ottobre 2010 / 21:15

      du’, come dice ariel qui sotto, c’erano anche ai nostri tempi, i poliziotti, ma infiltrati, non manifesti. adesso questo sbandierare il controllo, un vistoso controllo, mi prende male…

  7. ariel 12 ottobre 2010 / 20:59

    c’erano anche ai miei tempi ma erano in borghese…non so che dirti cara ….noi le prendavamo dalle forze di polizia ad ogni manifestazione e le …davamo…erano compagni inseparabili di tafferugli e zuffe….ora non so’…una forma di controllo manifesta???mah…non meravigliamoci il grande fratello ci tiene d’occhio da sempre…

  8. fab 12 ottobre 2010 / 22:44

    esiste in realtà, il timore di schierarsi in prima persona? di rischiare direttamente?
    raccomandiamo sempre ai nostri figli di stare alla “larga” o di “esporsi” poco?
    Ho sempre pensato che quelli della mia generazione non sarebbero stati capaci di fare l’unità d’Italia nè di lottare per la liberazione…

    • mizaar 13 ottobre 2010 / 06:38

      non credo sia così, fab. quando si è giovani, in condizione di forti emozioni, convogli lo spirito ” barbarico ” nel modo in cui ti viene indicato da uno o due, insomma da pochi, ti lasci coinvolgere almeno una volta.
      purtroppo lo spirito ” barbarico ” viene utilizzato negativamente per mettere a ferro e fuoco la città di genova… ma questa è, evidentemente, un’altra storia…

  9. Dream 13 ottobre 2010 / 00:44

    avevo letto il tuo post oggi, ma, a parte lo choc nella lettura, non sono riuscita a trovare il tempo per risponderti.
    Stasera, a mente fresca rileggo, mentre mi scorrono davanti le immagini di Genova a ferro e fuoco per una partita di pallone ed i poliziotti immobili… scene apparentemente agli antipodi… ma entrambe terrificanti e che danno la misura della prova di forza che si sta svolgendo in modo subdolo e silente… mala tempora currunt…

    • mizaar 13 ottobre 2010 / 06:38

      caspita se currunt, ross!:-(

  10. giusymar 13 ottobre 2010 / 23:01

    Accidenti…non ne sapevo niente.
    Al momento nella facoltà di mia filgia a Torino non ho ancora sentito di scelte così pesanti….ma so che il clima non è “leggero”
    Per fortuna che c’è la rete per scambiarsi le notizie.
    Se si guardano i notiziari ti becchi per una settimana di seguito i 3 omicidi del momento, ….anzi no, oggi per fortuna c’era anche la bella notizia dei minatori…

    • mizaar 14 ottobre 2010 / 20:54

      giusy, ora come ora la scuola è l’ultimo dei pensieri degli italiani. un popolo civile non avrebbe permesso una riforma come quella della gelmini…

  11. Sonja A. 15 ottobre 2010 / 20:28

    Sono basita….. 😦
    Ma di questo passo dove andremo a finire?

Lascia un commento